Il tipo di cassetta, le modalità di registrazione e, in generale, tutte le caratteristiche di un certo standard si definiscono
formato. Nel nostro caso parliamo del
formato DV, grazie ad un accordo tra le varie case produttrici, nel 1994 è stato definito come standard di registrazione per le telecamere digitali. Questo ci permette di scambiare le cassette
mini DV registrate con diversi dispositivi anche di diversi marchi senza problemi di visione. L'unico vincolo è che le cassette siano registrate con lo stesso standard televisivo (NTSC, PAL, SECAM), perché le modalità di registrazione e l'elaborazione del segnale stesso cambiano con il cambio dello
standard televisivo.
Tipo della cassetta e modalità di registrazione
Formato principale delle cassette è DV, dal quale deriva la cassetta mini DV, comunemente utilizzata nei dispositivi consumer. La principale differenza tra questi due tipi di cassette è la dimensione. La cassetta DV è più grande e normalmente è utilizzata nei dispositivi professionali. Lettori e telecamere che usano la cassetta DV possono, senza nessun adattatore, utilizzare anche la cassetta miniDV perché il loro vano cassetta è già predisposto per entrambi i formati.
Costruzione della cassetta
Il nastro della cassetta miniDV, largo 6,35 mm (1/4 "), spesso 7 micrometri è alloggiato in un piccolo contenitore delle dimensioni 66 x 48 x 12,2 mm. La parte frontale della cassetta è coperta da un coperchio ribaltabile che protegge il nastro quando si trova fuori della telecamera. Nonostante che ad occhio nudo si presenti solo come un nastro di colore marrone scuro, la sua struttura è molto più complessa.
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E' prodotto con il processo d'evaporazione metallica (
metal evaporated - ME ) e contiene diversi strati come presentato nell'immagine. Lo strato magnetico (
magnetic layer ) con la sua uniformità determina la qualità del nastro in termini di errori di lettura. Più è uniforme più il numero degli errori diminuisce. Il
magnetic layer memorizza i dati che registra la telecamera.
I primi due strati (
lubricant layer e diamond-like carbon layer ) sono responsabili della resistenza all'abrasione. Nastri di qualità possono durare anni senza che questi due strati subiscano alterazioni. Si sono svilupate diverse discusioni a proposito del
lubricant layer, il cui scopo è quello di diminuire l'attrito tra il nastro e la testina. Qualcuno ha notato che l'uso delle cassette di diversi produttori sulla stessa telecamera può provocare un notevole aumento dell'attrito e il blocco del cilindro testine (
Drum Assy ) durante l'uso. Sembra che proprio la combinazione, interferenza, dei due tipi di
lubricant layer (dry e liquid) utilizzati da rispettivi produttori, crei una miscela appiccicosa che compromette il trascinamento del nastro.
Il meccanismo di trasporto del nastro, all'interno della cassetta mini DV, è simile a quello delle cassette VHS. Due bobine (
supplay e take up reel ) contengono il nastro. Un doppio freno le blocca quando la cassetta si trova fuori della telecamera.
All'esterno della cassetta sono presenti quattro contatti di memoria ( IC Memory Chip ) dove si possono memorizzare i dati della cassetta come titoli, scene ect. Per poter utilizzare questa memoria la telecamera deve essere predisposta e, di solito, si tratta di telecamere professionali oppure consumers di fascia alta. Non tutte le cassette mini DV sono provviste di questo memory chip. |
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Il segnale è registrato in modo elicoidale utilizzando due testine montate su un tamburo che gira a 150 giri al secondo (9000 giri in un minuto). Notiamo subito che con il sistema DV le uniche tracce sono quelle registrate con due testine rotanti. A differenza dai sistemi precedenti (VHS), sono scomparse le testine CTL e AUDIO. |
Il nastro e la testina sono in contatto fisico per 174°. In fase di registrazione il segnale è applicato su entrambe le testine e quella in contatto con il nastro lo registra. In lettura, invece, le testine sono selezionate elettronicamente in modo che il segnale legga soltanto la testina che in quel momento è in contatto con il nastro. Grazie ad un altro circuito elettronico le singole tracce di lettura si uniscono per creare un unico segnale continuo.
SP o LP (Standard Play, Long Play)
Associando queste due modalità di registrazione al vecchio sistema VHS, dove realmente registrando in LP diminuiva notevolmente la qualità del filmato, si può pensare che lo stesso principio valga per il video digitale. Per fortuna, e non solo, non è così.
In DV, anche cambiando la modalità di registrazione tra SP a LP, la quantità delle informazioni che viene registrata sul nastro è la stessa; cambia soltanto la larghezza della traccia (da 10 a 6,7 micron) e lo spazio tra le due tracce. Per questo la qualità video è identica. Perché incisa in uno spazio più sottile la registrazione in LP è più sensibile agli errori tipo "drop out" e la compatibilità in lettura tra due telecamere è più critica. E' chiaro che per la qualità finale del filmato in LP conta di più la qualità del nastro. Il nastro con la maggiore densità di particelle magnetiche è meno soggetto agli "drop out".
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